La giornata va in maniera lievemente diversamente dalla precedente. Svolto l’obbligo del caffè sbobba accade che la collega si rivolga al responsabile di secondo livello e gli ponga una domanda imbarazzante: "Senti oggi allora riesci a dirci qualcosa sul prossimo numero?" La risposta è un lungo muggito, seguito da un beh beh. Non riesco a leggere il messaggio, non perché non sia chiaro, ma perché mi si è inceppato il meccanismo dell’interpretazione dei pensieri altrui. Torno a guardare le mail, un’operazione che ha il potere di un tranquillante. Ieri sera, dopo le cinque, per reazione mi è salita l’anfetamina endogena al cervello, e mi sono messa a fare troppe cose. Devo pure riposare anche io un pochino.
Prima di mezzo giorno però arriva la Grande Sorpresa: una Richiesta di lavoro! Il responsabile di primo livello entra nella stanza parlando con l’altra collega, con la quale sembra abbiafatto una lunga discussione. Si ferma davanti al mio tavolo e mi dice: tu che ci sai fare con internet, te la sentiresti di fare un lavoretto? Mi verrebbe da rispondere che no, non sono sicura di poter affrontare questa sfida, e forse ho anche un po’ di mal di pancia. Inoltre l’idea di lavorare mi mette l’ansia….Ma ovviamente non riesco a fare questa parte. Accetto. Dovrò cercare una ventina di siti internet da segnalare all’interno dei vari capitoletti in cui sono suddivisi gli argomenti della rivista. Chiedo la lista delle testatine al collega di secondo livello. Non me la da subito. prova a fare in modo che me la procuri da me. Ma non ho gli strumenti per farlo, non mi sono stati forniti.
E’ un Lavoro Davvero Immenso. La maggior parte dei siti che posso segnalare sono nei bookmark del mio pc. Ma il problema è che aprire il proprio pc a lavoro viene visto come una azione di sfida, una palese dimostrazione che si stanno facendo i fatti propri. E, nella mia nuova condizione di impiegato modello, non intendo certo turbare gli equilibri dell’ufficio e dei capi. Mi limito a navigare a ricordo. Pur sapendo che basta che piazzi in google le paroline giuste per averlli tutti, in un lampo, anche nel computer di lavoro. Ma mi distraggo. Il primo sito che guardo mi è sempre piaciuto troppo. Una meravglia che ha un altissimo potere di distrazione. Ho la scusa che devo vedere bene come è fatto, per sincerarmi della sua qualità prima di proporlo ai lettori.
Il pomeriggio passa e trascorre quasi veloce. Ho il diritto di uscire. La mia amichetta che è finita in Cina mi aspetta in chat, devo scrivere il progetto sui rom, mettere a posto il materiale su Chiaiano. Spero di farcela.